pivot


La diffusione dei pivot (sistemi irrigui semoventi a torri mobili) recentemente ha visto una notevole diffusione. Se fino a 6-7 anni fa in Italia ogni anno ne venivano installati 20-25, oggi questi numeri sono raddoppiati. La loro diffusione è stata favorita dall’introduzione di tecnologie sempre più sofisticate per il controllo e la gestione dell’irrigazione, quali migliori meccanismi di azionamento, strutture più resistenti, quadri elettronici precisi e affidabili, telecontrollo a distanza, sistemi di guida con Gps. 
Le zone interessate a questo sviluppo sono soprattutto quelle della pianura del nord, lungo tutta la dorsale del Po, e le pianure venete e friulane. Sono diffusi principalmente laddove sono praticate colture estensive come mais e soia, e colture industriali quali pomodoro, mais dolce, patate, ecc. 
Al centro-sud nonostante ci siano condizioni favorevoli (maggiori esigenze idriche delle colture, vento, maggiore rischio di ruscellamento a causa dei terreni non del tutto uniformi e livellati) l’utilizzo dei pivot rimane più contenuto. 
Le grandezze degli appezzamenti dove vengono installate queste macchine irrigue non sono, al contrario di quello che in genere si pensa necessariamente grandi: si parte infatti da circa 5-6 ettari per arrivare fino a circa 80 ettari. 
I moderni pivot sono azionati da motori elettrici o idraulici ad olio e dotati, su ciascuna torre, di un dispositivo guidato da un pannello di controllo centrale, pivot del tipo Lesa (irrigazione a bassa pressione) e Lepa (irrigazione di precisione a bassa energia), sono pivot che hanno una lunghezza di circa 400 m, possono funzionare su terreno piano o leggermente ondulato anche a pressioni molto basse: da circa 0,7 a 1,05 bar.
 

 

VANTAGGI AGRONOMICI 
Con questi sistemi può essere raggiunta una efficienza pluviometrica che va dall’85 al 98%. 
Gli aspetti agronomici che vengono migliorati dall’irrigazione con pivot sono: 
mantenimento dell’equilibrio idrico nel terreno: non ci sono mai terreni saturi e asfittici, l’impianto garantisce interventi frequenti e misurati; 
- bassa pluviometria istantanea: l’apporto idrico è fatto con piccole gocce che vengono distribuite su una grande superficie; 
il terreno non viene costipato, grazie ai due punti sopra menzionati, rimane più soffice e drenato, favorendo uno sviluppo radicale più ampio e le lavorazioni del terreno; 
- dilavamento del terreno grazie all’assenza di ruscellamento: la bassa pluviometria istantanea favorisce anche nei terreni non pianeggianti l’assorbimento dell’acqua distribuita; 
- l’acqua se pur di pozzo non causa mai shock termico alle colture; 
- migliore concimazione, attraverso una dosata fertirrigazione
Quando le dimensioni limitate del campo o la presenza di infrastrutture (pali, immobili, strade, canali) richiedono la migliore soluzione possibile i sistemi irrigui per piccoli appezzamenti rappresentano la scelta ideale. Infatti nel mercato dell’irrigazione meccanizzata sono disponibili una vasta gamma di sistemi per piccoli appezzamenti azionati con motore idraulico o a benzina, che richiedono una ridotta manutenzione e sono facili da usare. 
Alcuni esempi sono: 
sistemi irrigui monocampata rotanti con azionamento idraulico a bassa pressione di esercizio (2,8 bar); 
sistemi irrigui motorizzati monocampata con motore a benzina, pressione necessaria di 1 bar (14,5 psi) e velocità variabile per il controllo della distribuzione dell’acqua; 
sistemi irrigui lineare a due ruote per coperture di campo a partire da 2 ettari, alimentazione da tubo, guida a solco o cavo interrato e traino avanti e indietro. 
 

 

LIMITI APPLICATIVI 
Il limite d’impiego del pivot, da valutare con attenzione, è dato dal fatto che la sua struttura è strettamente legata alla tipologie e le dimensioni dell’appezzamento agricolo, al quale rimane vincolata per almeno 20 anni, tempo necessario per un adeguato ammortamento. In aziende con colture in rotazione, e non tutte irrigue, il suo ammortamento diventa molto oneroso. Quindi il cambiamento di indirizzi colturali da monocolturali a pluricolturali non sono facilmente attuabili in presenza di un irrigatore pivot. 
Il pivot poi, oltre a richiedere maggiori investimenti iniziali per l’acquisto, richiede anche consistenti investimenti per lo spianamento delle superfici irrigate, e consistenti opere complementari idrauliche-elettriche (pozzi o canali, linee elettriche e cabine di trasformazione). Particolare attenzione va prestata al drenaggio di tutto il terreno irrigato dove si muove il pivot: è infatti necessario evitare assolutamente i ristagni d’acqua che possono provocare l’affossamento delle ruote con danni notevoli alla struttura dell’intero pivot. 
Sotto il profilo funzionale la scelta di un pivot comporta un controllo preciso della uniformità di erogazione con l’adozione obbligatoria diregolatori di pressione. Inoltre l’intensità di pioggia deve essere esattamente proporzionata alla struttura del terreno, al tipo di coltura irrigata e alla velocità di avanzamento della macchina. Infatti, qualora l’avanzamento non fosse ben regolato, l’impianto irriguo può provocare ruscellamenti dannosi alle colture. L’intensità di pioggia del pivot è sempre abbastanza elevata, è quindi necessario regolare con attenzione la velocità di avanzamento. 
 

 

MIGLIORAMENTO DELLE PRESTAZIONI 
L’evoluzione tecnica dei pivot, per giungere a una sostenibilità economica e a un miglioramento dell’uniformità dell’irrigazione è passata attraverso un continuo perfezionamento delle prestazioni degli ugelli e un miglioramento tecnologico nella gestione a distanza dell’intero impianto. Il buon funzionamento del pivot è sicuramente legato a una manutenzione puntuale e regolare su tutta la struttura, controllo dell’intasamento degli ugelli continuo, l’uso di regolatori di pressione essenziali all’uniformità distributiva, studio delle condizioni di vento per avvicinare il più possibile gli ugelli al suolo. 
Sotto il profilo del consumo energetico il pivot si presenta come una macchina funzionante a bassa pressione per cui i consumi di gasolio sono molto bassi (ma superiori ai consumi di gasolio quando viene utilizzato un rotolone con ala piovana). 
Grazie alla tecnologia applicata su questi impianti, l’irrigazione può essere completamente automatizzata. Il quadro elettronico gestisce la partenza e l’arresto dell’impianto, la pluviometria distribuita, costante o diversa a seconda delle zone. Il goniometro elettronico gestisce il funzionamento della pompa di rilancio, posizionata all’estremità della macchina e dell’irrigatore finale. Il sistema gps sugli impianti guida e posiziona in modo preciso la macchina stessa consentendole, per esempio nelle macchine lineari, di irrigare in modo diverso gli appezzamenti attraversati. 
 

 

PIÙ EFFICIENZA CON IL “CORNER” 
Mentre qualche anno fa la facevano da padrone i pivot centrali e qualche lineare oggi si stanno diffondendo sempre più pivot con corner (il corner è una campata aggiuntiva pieghevole che permette di estendere l’irrigazione fino a 120 m in più rispetto ad un normale pivot, adattandosi così alle forme più svariate degli appezzamenti) e lineari pivottanti, (sistemi a “ippodromo” che consentono anche in questo caso di irrigare una maggiore superficie). 
I sistemi lineari, anche noti con il nome di ranger, hanno molte componenti in comune con i pivot centrali, ma, a differenza di questi, procedono in senso rettilineo, irrigando fino al 98% di un appezzamento quadrato o rettangolare. Alcuni modelli sono anche in grado di ruotare di 180°, raddoppiando la superficie irrigata. 
I sistemi corner permettono di irrigare in maniera efficiente ed economica campi quadrati, rettangolari o a profilo irregolare. 
Inoltre ogni sequenza di accensione e spegnimento degli irrigatori viene regolata ai fini di una irrigazione precisa. 
I nuovi pivot di precisione offrono i seguenti vantaggi: 
sequenziamento degli irrigatori ottimizzato mediante nuovi software: la pressione disponibile regola la velocità del corner per massimizzare l’uniformità irrigua; 
distribuzione uniforme di fertilizzanti mediante una pompa di iniezione a portata costante; 
copertura di un’area di irrigazione più ampia
gestire le stesse pendenze di tutti gli altri giunti per campate; 
maggiori stabilità per applicazioni su terreno irregolare. 
 

 

RISPARMIO DI ACQUA ED ENERGIA 
Un esempio di irrigatori ad alta efficienza, utilizzati per il sistema d’irrigazione a torri semoventi, sono del tipo spray statici a bassa pressione (0,5-2,1 bar). Il profilo esclusivo dei diversi deflettori rompi getto scanalati (da 1 a 3 per ciascun irrigatore) permette la frantumazione dell’acqua in gocce di piccole dimensioni. La bassa pressione di esercizio evita la formazione di nebulizzazioni che attraverso l’evaporazione e il vento di deriva disperde l’acqua. 
La possibilità di intervenire in modo sistematico e non solo con tardive irrigazioni di soccorso sulle colture rende possibile l’uso di corrette dosi irrigue senza che avvengano dispersioni per ruscellamento o per percolazione profonda e permette, quindi, reali risparmi idrici.
L’uniformità di distribuzione è garanzia di un omogeneo e corretto sviluppo radicale delle colture, con questo tipo di irrigatori, dotati di regolatori di pressione e tubazioni di discesa, si raggiunge un coefficiente di variazione di portata inferiore al 10%. 
L’utilizzo di basse pressioni di esercizio fa sì che l’intero sistema necessiti di ridotte potenze, con un conseguente risparmio dei consumi. Normalmente per garantire un apporto idrico giornaliero di 1,0 l/sec/ha (8,64 mm d’acqua) sull’intera area interessata, l’impianto necessita (secondo le dimensioni dell’appezzamento) di un generatore di potenza pari a 0,4-1,2 kW/ha. 
Possiamo quindi affermare che l’impianto di irrigazione a torri semoventi, con irrigatori statici a bassa pressione, è un impianto innovativo, a basso impatto ambientale, in grado di ottenere risparmi consistenti sia di acqua che di energia.